domenica 21 aprile 2013

Esnáider:Il pugile che sbagliò mestiere

                                                   Esnáider:Il pugile che sbagliò mestiere      
Juan Eduardo Esnáider (Mar del Plata5 marzo 1973)
Oggi parleremo di un buon giocatore, dove in altri campionati sicuramente ha fatto discreti prestazioni, ma arrivato in Italia per sostituire nientemeno che sua Maestà Del Piero alla Juventus non è riuscito ad imporsi come tutti avrebbero voluto, sarà forse stato  il peso di prendere sulle spalle un eredità troppo pesante, d'altronde in quel frangente che fece crack Del piero venne acquistato anche un certo Henry, anche lui non riusciì ad esprimersi al massimo,in quella squadra che andò allo sbando subito dopo il grave infortunio del suo uomo simbolo,finendo il campionato in una posizione di classifica tra le peggiori della storia della signora.
Ma conosciamolo meglio,debuttò tra i professionisti con il Ferro Carril Oeste il 2 settembre 1990 contro il Vélez Sársfield. Col club argentino giocò 6 partite.
Nel 1991 partecipò al Mondiale Under-20 disputato in Portogallo. In questa competizione aggredì in campo un avversario e ricevette una squalifica internazionale di un anno. Fu acquistato dal Real Madrid nel 1991, che lo fece crescere inizialmente nella squadra satellite del Real Madrid B. In Segunda División realizzò 18 gol in 44 partite ma di fatto non riuscì mai ad imporsi concretamente in prima squadra, segnando complessivamente 2 gol in 28 partite nelle file della squadra madrilena.
Trovando poco spazio al Real Madrid, fu ceduto al Real Saragozza, con cui vinse la Coppa del Re 1993-1994 e la Coppa delle Coppe 1994-1995, segnando una rete in finale e diventando capocannoniere del torneo.
Il Real Madrid quindi lo comprò di nuovo, ma dopo poco tempo passò all'Atlético de Madrid, dove ebbe un buon rendimento rovinato dalle sue pessime relazioni con il tecnico Radomir Antić che lo portarono ad abbandonare il club l'anno dopo per trasferirsi all'Espanyol. Una volta, sul pullman della squadra di Barcellona, prese a pugni il compagno di squadra Miguel Ángel Benítez perché aveva attaccato i compagni in pubblicO
Dopo due scudetti consecutivi, la Juventus si appresta ad affrontare la stagione 1998/99 da favorita d'obbligo. D'altronde con un Alessandro Del Piero fresco del boom nella stagione precedente, con 22 reti segnate, puoi star tranquillo. E poi Inzaghi, subito importante al primo anno in una big. E Zidane, fresco campione del mondo. Eppure i bianconeri dopo una buona partenza vanno a singhiozzo. La stagione prende una piega completamente diversa e l'8 novembre Del Piero al 92° della partita contro l'Udinese si infortuna gravemente al ginocchio sinistro. La diagnosi è impietosa: stagione finita. La Juventus deve correre ai ripari, anche perché con i soli Inzaghi e Fonseca non si possono affrontare 3 competizioni.
Arrivano due giocatori: l primo è un francese giovane, 21 anni, campione del mondo con la Francia: Thierry Henry. Il secondo è un giocatore ben più navigato, che solo tre anni prima aveva contribuito in maniera decisiva far vincere la Coppa delle Coppe al Saragoza: Juan Eduardo Esnaider. L'argentino in verità, dopo l'exploit in Aragona ha già avuto le sue chances nelle big, facendo decisamente male. Al Real Madrid è un disastro, riesce nell'impresa di segnare appena un gol in 20 partite. Ma si sa, un anno può andar male. E infatti l'anno dopo con la maglia dei cugini dell'Atletico si riprende. E anche all'Espanyol il suo lo fa. Così Moggi rompe gli indugi e a gennaio del 1999 lo acquista, sperando che tra lui ed Henry il buco lasciato da Del Piero possa essere colmato.
Esordisce giocando i secondi 45' contro il Venezia: non giudicabile. Le vere prove si vedono successivamente, quando Lippi lo lancia titolare. Il tecnico gli dà fiducia contro Perugia e Cagliari, l'argentino gioca 90' in entrambe le sfide e non combina nulla. Le gare seguenti la pazienza del tecnico inizia a scemare, complice una situazione non semplice dei bianconeri. È nell'undici titolare il 7 febbraio, quando la Juve cade a Torino sotto i colpi del Parma, costringendo Lippi alle dimissioni. Al posto del tecnico di Viareggio arriva Carlo Ancelotti, che insiste inizialmente anche lui su Esnaider. L'attaccante è un corpo estraneo alla squadra: abulico, lento, mai pericoloso. Ad aprile la pazienza è già esaurita e dopo aver giocato in maniera pessima i primi 45' contro l'Empoli Ancelotti lo toglie e non lo schiererà più titolare. A fine stagione collezionerà 10 presenze, senza nemmeno la soddisfazione di un gol. Resterà anche la stagione seguente, ma il suo contributo sarà limitato ai minimi termini: 6 presenze, di cui 5 d subentrato, quasi sempre per giocare gli ultimi 5 minuti di gara. Una vera umiliazione, che può bastare per fargli dire addio a fine stagione. Andrà al Porto, prima di pellegrinare tra Argentina, Francia e Spagna. La Juventus, ironia del destino, riprenderà di nuovo a vincere.
NOTIZIA DEGLI ULTIMI MESI PURTROPPO, ESNAIDER è TORNATO ALLA RIBALTA STAVOLTA NON PER LE SUE VICENDE SUL CAMPO, MA PER LA TRAGICA MORTE DEL FIGLIO DI 17 ANNI FERNANDO ARRESOSI DOPO UNA LUNGA MALATTIA,TUTTI NOI DELLA TESTATA SIAMO VICINI AL DOLORE CHE HA COLPITO LO SFORTUNATO JUAN EDUARDO ESNAIDER PER LA IMPROVVISA SCOMPARSA DEL FIGLIO FERNANDO.


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