Vratislatv Greško
Questo è il mio primo articolo che parla dei tantissimi stranieri che sono arrivati in Italia, ma che non sono riusciti(chi per nostalgia del proprio paese, chi con difficoltà ad imparare la nostra lingua o chi semplicemente non era all'altezza del nostro campionato) ad imporsi nel nostro bel paese, alcuni dei quali veramente ridicoli,altri un po troppo sopravallutati e altri che so stati soltanto delle fugaci comparse che non hanno lasciato traccie di sè o altri addirittura che hanno fatto arrabbiare i tanti tifosi.
Il primo in assoluto che parlerò è una conoscenza dei tanti tifosi interisti che a distanza di anni ancora non capiscono che abbia fatto uno slovacco lento previdibile e facilmente superabile da tutti gli esterni italiani a giocare in una grande squadra come i nerazzurri, ma conosciamolo meglio.
Dopo i primi anni di carriera in patria con il Dukla Banská Bystrica e l'Inter Bratislava, Greško passò al Bayer Leverkusen nella stagione1999-2000. Durante il campionato europeo under 21 del 2000, l'allora CT della nazionale U21 Marco Tardelli, restò impressionato dalla facilità di corsa e dribling del giovane terzino slovacco che gli ricordava Roberto Carlos e quindi ne segnalò le prestazioni al presidente dell FC Internazionale Massimo Moratti che lo aveva assunto alla guida della squadra neroazzurra. Nell'ottobre del 2000 venne quindi acquistato dall'Inter e tenetevi forte venne pagato per 14 miliardi di lire:da tempo alla ricerca di un terzino sinistro, la società nerazzurra gli fece firmare un contratto di cinque anni con la speranza di avere trovato il nuovo Roberto Carlos. I dirigenti dell'inter dissero questi sono soldi ben spesi siamo sicuri che abbiamo trovato il nuovo Brehme(peccato che in comune avevano solo il colore dei capelli)«So di essere l’atleta più famoso e più costoso della Slovacchia ed è una grande responsabilità per me, anche per ripagare il mio nuovo club dei soldi spesi per me» ammette Gresko. Infatti il suo esordio è assolutamente positivo: una bella gara e un assist per Recoba nel 2-0 casalingo contro la Roma. Le pagine successive della sua avventura andrebbero ascoltate, più che lette: tanti, sonori fischi e pochissime cose belle viste in campo. L’avvicendamento in panchina tra Tardelli e Cuper non sembra portare giovamenti: nella stagione 2001/02 lo slovacco è ancora lì, per l’amarezza dei tifosi nerazzurri. La scena madre: 5 Maggio 2002, l’Inter deve battere l’arrendevole Lazio all’Olimpico per laurearsi Campione d’Italia, la festa è pronta. Ma le incredibili “papere” di Gresko in fase difensiva permettono ai biancocelesti di vincere, quasi senza volerlo, per 4-2 e alla Juventus di conquistare il tricolore. Si scopre che anche a Bratislava e a Leverkusen, qualche anno prima, era andata a finire così, e c’era Gresko in campo. Strana coincidenza. Sempre all'ultima giornata manco fosse un gatto nero, a milano organizzano ronde per “cacciarlo” nel centro di Milano.Il suo nome è sulla bocca di tutti: in poco tempo diventa l’anti-eroe del pallone per eccellenza. In estate l’Inter è costretta a darlo in prestito, visto che nessuna squadra vuole acquistarlo, e così arriva a Parma, dove colleziona quattro spezzoni di partita in tutta la stagione. Il pubblico italiano non riesce a trattenere le risate in sua presenza, e a Gennaio 2003 è costretto ad imbarcarsi per Blackburn, dove finalmente sembra riuscire ad esprimersi al meglio.In 4 anni di Blackburn gioca 40 partite segnando 2 reti, nel 2006/2007 venne ceduto in Germania al Norimberga dove gioca 15 partite segnando una rete e l'anno dopo torna a Leverkusen che riabbraccia il figliol prodigo dove resta fino alla fine del 2009 prima di tornare nel suo paese natale la Slovacchia.
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