domenica 17 marzo 2013

William Prunier (Montreuil14 agosto1967) è un ex calciatore francese, di ruolo difensore.
La stagione 1997/98 verrà ricordata dai tifosi del Napoli come un incubo: squadra straultima, una girandola di allenatori da far impressione e altrettanti giocatori ad avvicendarsi.
Oggi vi parlo di un ragazzo francese arrivato all'ombra del vesuvio dopo che l'allora presidente Ferlaino lo aveva preso guardando una video cassetta, va be che c'è di male direte voi a quei tempi era popolare acquistare giocatori con questo metodo, d'altronde il buon william era grande amico(pensate un po) di Erik Cantona,ma conosciamo la sua storia prima di approdare a Napoli.
Inizia a giocare a calcio nel settore giovanile dell'Auxerre, insieme a tanti futuri campioni come Basile Boli, Daniel Dutuel, Pascal Vahirua e appunto Eric Cantona. Una "generazione di fenomeni" svezzati sotto la supervisione del santone dell'Auxerre, l'eterno Guy Roux. Con l'A.J.A rimane la bellezza di nove anni, guadagnandosi, per le tante battaglie sostenute durante la sua lunga militanza all'Abbè-Deschamps, i gradi di capitano, prima di passare insieme a Dutuel, al Marsiglia, dove ritrova l'ex collega di reparto Boli, con il quale và  a comporre la coppia centrale difensiva. L'avventura marsigliese sembra essere un eccellente trampolino di lancio per il ventiseienne Prunier, oramai maturo per più importanti palcoscenici. La squadra di Tapie, infatti, è reduce da cinque scudetti di fila e parte ancora una volta con i favori del pronostico. Sembra che il copione debba nuovamente ripetersi, ma un'irripetibile annata del Paris Saint-Germain non permette al Marsiglia di portare a casa l'ennesimo titolo nazionale. L'anno successivo, però, la giustizia sportiva revoca lo scudetto del '92-"˜93 e retrocede l'OM in serie B a causa del coinvolgimento diretto del presidente Bernard Tapie in un affaraccio di corruzione. Prunier, come molti altri titolari, decide, allora, di fare le valige e andar via. Difficile seguire un pur prestigioso club come il Marsiglia in Ligue 2 quando si è all'apice della carriera. Si accasa così, ancora una volta insieme a Dutuel, al Bordeaux, squadra che, considerati gli ottimi risultati ottenuti negli ultimi anni, ambiva a fare il definitivo salto di qualità . Una stagione e mezzo con "les Girondins" insieme a Lizarazu, Zidane e Dugarry, con i quali vince la prima edizione della Coppa Intertoto nel 1995, prima che un inaspettato colpo di fortuna gli schiude le porte della Premier League. Lo chiama, infatti, Alex Ferguson al Manchester United. Accadde che una serie impressionante di infortuni ed altri problemi ridusse ai minimi termini una buona parte della difesa dei Red Devils. Steve Bruce, Gary Pallister e David May erano, infatti, tutti fermi ai box, e Ferguson, che era alla ricerca di uno stopper di scuola continentale, decise di ascoltare i consigli di Cantona e dare così un'opportunità  a Prunier, vecchio amico del suo pupillo. Arriva così all'Old Trafford questo possente difensore centrale, certo un po' ruvido, ma forte di testa e spietato in marcatura, pronto a giocarsi l'occasione della vita. Dopo un buon esordio contro il modesto Queens Park Rangers, lo United vola a Londra, nella tana del Tottenham. A White Hart Lane il Manchester perde 4-1 e Prunier ne combina di tutti i colori, contribuendo al pesante passivo con il quale i Diavoli Rossi lasciano il campo di gioco.Il sir Alex lo manda al Copenaghen in Danimarca dove colleziona 11 presenze,nello stesso anno torna in patria al Montpellier dove disputa un discreto campionato dove colleziona 27 presenze e si rimette in gioco dopo la sfortunata avventura Inglese.E siamo alla stagione 1997/98,Prunier avrà una seconda grande occasione per far vedere le sue doti fuori dal suo paese,lo acquista il Napoli.
Prunier arriva a Napoli dopo che i partenopei, battuta la concorrenza del Celta Vigo, versano nelle casse del Montpellier un miliardo tondo tondo delle vecchie lire, facendogli firmare un contratto biennale da 500 milioni. Alto, pelato, orecchie a sventola, il roccioso transalpino è voluto fortemente da Corrado Ferlaino, con il benestare del team manager Ottavio Bianchi, anche se qualcuno maligna che il massimo dirigente azzurro si sia basato solo ed esclusivamente su alcune videocassette per giudicare la bontà  del difensore francese, dopo aver letto di lui sulle pagine di France Football.Gli inizi, però, non sono certo incoraggianti. Alla prima giornata, contro la Lazio all'Olimpico, Prunier rimedia una tremenda gomitata da Boksic che lo manda al tappeto facendogli perdere conoscenza per ben 4 minuti. Il brutto incidente lo mette fuori gioco per qualche tempo e al suo rientro Bortolo Mutti non lo considera più una prima scelta, il buon William è sofferente inizia a lamentarsi dell arrivo di Mirko Conte,verrà persino multato per alcune sue dichiarazioni ed ecco la sua seconda chance arriva alla 5 giornata la difficile sfida contro la Roma di Zeman, sempre all'Olimpico, però, gli azzurri rimediano, un pesantissimo 6-2, con Balbo, diretto avversario di Prunier, che realizza una tripletta facile facile, ridicolizzando il granitico difensore. Il lunedì seguente i quotidiani sportivi non si risparmiarono nei giudizi, il migliore dei quali però resta questo: "Forte come una quercia, statico come una quercia"
Bastarono, infatti, solo tre partite a far capire al Napoli e ai suoi tifosi che non era il caso di "fondare" la difesa su questo "pilastro". àˆ pur vero che in quella disgraziata stagione gli azzurri chiusero il campionato all'ultimo posto con appena 14 punti, ma non si può certo negare che anche Prunier diede il suo "contributo" alla retrocessione. E dire che appena arrivato a Napoli non ebbe paura di affermare:«Con i miei gol di testa porterò il Napoli in UEFA». La sua avventura italiana finisce così con tre sole presenze, e tutte senza ricordi positivi. Prunier riesce ad esprimersi in modo dignitoso solo in patria. Dal 1999 al 2003, infatti, difende stoicamente i colori del Tolosa, anche in Ligue 2, vincendo il campionato di seconda divisione nel 2003 e venendo inserito, al termine della stagione, nella Top 11 della serie cadetta. Alla veneranda età  di 36 anni Prunier dice basta con il calcio francese e si concede alle sirene degli sceicchi in Qatar, firmando per l'Al Sailiya dove chiude la carriera.
Quindi doppio record per Prunier dove è stato un bidone in 2 nazioni diverse,ecco un articolo del THE SUN  che scavando nel passato dei Red Devils, se ne uscì con una classifica degli "acquisti da dimenticare" posti in essere da Sir Alex, e in quinta posizione compare proprio Prunier, vero incubo dei tifosi del Manchester.

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