giovedì 28 marzo 2013

MENDIETA:Il Nedved sbagliato

                                            MENDIETA:Il Nedved sbagliato
Gaizka Mendieta Zabala (Bilbao27 marzo 1974)
Oggi parleremo uno dei flop dell'era Cragnotti, un ragazzo spagnolo arrivato in una delle Lazio più forti da quando è nato il calcio,una squadra in grado di dare spettacolo in Italia ed in Europa, capace di vincere un campionato qualche anno prima a discapito di Milan e Juventus,però i guai per la società di Cragnotti stavano pian piano venendo fuori e stavano iniziando a sbriciolarsi i sogni di gloria della squadra capitolina,per via di una politica di speculazioni di vendita di giocatori pagati a fior di soldi proprio come il giovane di cui andiamo a parlare ora, Gaizka Mendieta, uno stipendio fuori luogo(8 miliardi) per un giocatore che giocò appena 20 partite e quasi sempre sostituito, ma conosciamolo meglio.
Inizia la sua carriera nel Castellon, dove giocherà 16 gare senza segnare nel 1991/92, venendo notato dal Valencia che subito lo porta alla sua corte nel 1992,dove i dirigenti convinti di avere un ottimo giocatore per il futuro, infatti cosi sarà, il ragazzo resterà al Valencia fino al 2001 diventando capitano e vincendo coppa del re e supercoppa spagnola e arrivando a 2 finali di Champions League però perse con Real Madrid e Bayern Monaco, e venne giudicato migliore giocatore della massima competizione europa nel 2000/01.
Nel 2001, dopo essersi messo in mostra in Europa, viene acquistato per 43 milioni di euro dalla Lazio,"La Lazio sarà il mio Real". E' il biglietto da visita di Gaizka Mendieta, il giorno della presentazione a Formello con la maglio della Lazio. E' il luglio del 2001, i cugini hanno appena vinto lo scudetto e Cragnotti è nell'occhio del ciclone dopo le cessioni di Veron e Nedved. Ci vuole un gran colpo per placare gli animi e il gran colpo arriva: il fuoriclasse del Valencia costa al patron della Cirio la cifra record di 90 miliardi di lire. Da capogiro anche l'ingaggio: quinquennale da 8 miliardi a stagione. E' il periodo in cui il calcio non bada a spese. Anche fisicamente Mendieta ricorda Nedved, approdato  quell'anno in bianconero. Il caschetto biondo però si rivelerà l'unico punto di contatto tra i due. Calcisticamente li divide un abisso.
Il Presidente Sergio Cragnotti con il figlio Massimo e il Direttore Sportivo Governato offrirono al Valencia la bellezza di 93 miliardi di Lire (oltre 43 milioni di Euro) per accaparrarselo. I dirigenti della squadra spagnola, per i noti problemi finanziari del club, si convinsero di dover vendere il “pezzo pregiato”: l’offerta della Lazio era troppo allettante per rifiutarla. Però per cedere il centrocampista alla società di Cragnotti, nel contratto di trasferimento riuscirono ad inserire una clausola che impediva, negli anni a venire, di cedere Mendieta al Real Madrid. Se la Lazio non avesse tenuto fede a questa clausola avrebbe dovuto pagare una forte penale. Il contratto da lui firmato fu di durata quinquennale, con un ingaggio di 8 miliardi di Lire netti a stagione.
Il 19 Giugno 2001 è la data del suo arrivo nella Capitale: giunto all’aeroporto, il giocatore basco ha firmato autografi davanti a fotografi e giornalisti dai quali si è lasciato riprendere con la sciarpa biancoceleste. Dopo la firma del contratto e le visite mediche, Mendieta raggiunse i suoi nuovi compagni di squadra e il tecnico Dino Zoff nel ritiro di Riscone di Brunico. Purtroppo, però, il Mendieta che si vedrà in azione a Roma non sarà neanche lontano parente di quello ammirato nel Valencia. E’ stato addirittura al centro di una querelle tra i due club, a causa del mancato pagamento da parte della Lazio della cifra pattuita per il suo trasferimento in riva al Tevere. Ancora adesso i tifosi della Lazio non vogliono più sentirlo nominare. Inquietante il suo rendimento in biancoceleste: 20 presenze, nessun gol e quasi sempre sostituito per indecorose prestazioni. Buon per il Real che il Valencia fece inserire quella clausola, così il pessimo affare lo hanno fatto gli eterni rivali del Barcellona. Ma lo avessero fatto apposta? Nonostante sia stato a lungo nel giro della Nazionale (con la maglia delle “Furie Rosse” ha totalizzato 18 reti in 69 gare), neanche nella successiva esperienza in Inghilterra è riuscito a riprendersi dallo “scotto” capitolino, a conti fatti per lui fatale. 

Nessun commento:

Posta un commento