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Hakan all'Inter
Hakan Şükür:Il triplete dei fallimenti
Oggi parliamo di un ragazzo turco che ha avuto un piccolo record, cioè quella di fallire nel nostro campionato con la maglia di 3 squadre, di solito in Italia è molto difficile dare una seconda chance a un giocatore che che ha giocato male, ma addirittura 3 volte e quasi impossibile, ebbene il signor Sukur è stato data una chance per 3 volte nel nostro campionato e in tutte le occasioni non ha dimostrato il suo valore che aveva dimostrato di avere nella sua Turchia.
Ma conosciamo la carriera di questo giocatore, Cresce calcisticamente nel Sakaryaspor, squadra con cui nel 1987, a 16 anni, debutta in Süper Lig (la prima divisione turca).dal 1987 al 1990 con 39 presenze e 10 reti non male per un giovanissimo, nel 1990 passa al Bursaspor dove colleziona 54 presenze condite da 11 reti, fino al 92 quando è il Galatasaray lo porta alla sua corte vincendo subito campionato, coppa nazionale e supercoppa di lega.
Si ripete l'anno successivo vincendo il campionato ancora con la squadra giallo rossa fino al 1995, dove in 90 presenze ha segnato ben 54 reti e tutto ciò non lo passare inosservato ai migliori club europei, ma la spunta il Torino di Calleri che lo porta sotto la mole per 5 miliardi di lire.
Ed ecco il primo fallimento,il Torino reduce da una buona salvezza nel primo anno della gestione Calleri prova a fare il salto in avanti, puntando a qualcosa di più e, perché no, strizzare l'occhio all'Europa. Restano i pezzi da 90 Angloma, Abedi Pelé e Rizzitelli e la campagna acquisti a occhio sembra buona: in porta arriva Enzo Biato, miglior portiere dell'ultima Serie B a Cesena; terzino sinistro Mauro Milanese, rivelazione l'anno prima con la maglia della Cremonese, il promettente Davide Dionigi e la punta di peso Hakan Sukur, che al Galatasaray ha fatto sfracelli. Il campo dimostrerà ben presto quanto inadeguata sia stata la campagna acquisti. Nessuno ingrana, tanto meno il più atteso Sukur che già in precampionato è in preda a crisi di saudade dalla Turchia. Eppure in campionato non parte malissimo: alla prima in casa contro il Bari colpisce con un perentorio colpo di testa, il Toro vince 3-1 e si pensa a una malinconia passeggera, fino a che non arriverà l'ambientamento nel campionato italiano. E invece no, il giocatore fa di tutto per lasciare Torino. Una sua intervista è eloquente: "voglio tornare a casa" il titolo e il contenuto non lascia dubbi: il triste Hakan confessa che per vincere la malinconia si è sposato quasi in fretta e furia con la fidanzata, Il nostro eroe riesce perfino nell'impresa di avere malinconie culinarie in un paese come il nostro, esprimendo il desiderio di tornare a mangiare niente meno che la polpetta di Sakarya. Tornerà a mangiarne in quantità molto presto: 5 partite totali e Hakan Sukur chiude la sua carriera da perfetta meteora, ricomprato dal Galatasaray.
Qui ritorna a fare sfracelli infatti dal 1995 al 2000 colleziona una serie interminabili di scudetti,ben 4 consecutive,con Fatih Terim in panchina, tre cppe nazionali, 2 supercoppe di lega e persino trionfò in europa con il Galatasaray dove ebbe la meglio sull'Arsenal, capocannoniere del suo paese per 3 anni di fila, quindi fatto una bella digestione di titoli e trofei ritenta di provare ancora una volta l'avventura Italiana e dimostrare a tutti che quello visto 5 anni prima non era il vero Hakan, mise da parte la malinconia ed era maturo abbastanza per far vedere a tutti il vero Sukur.
In fondo una seconda chance la si dà a tutti e a dargli fiducia è l'Inter orfana di Ronaldo. Sarà lui a dover rimpiazzare il fenomeno(pensate un po) nella sua degenza. L'inizio è terrificante: Inter fuori dalla Champions ai preliminari, riuscendo nell'impresa di non segnare all'Helsingborg. Sukur guida (si fa per dire) l'attacco andando in bianco. Prima di campionato: Reggina-Inter, Sukur titolare e ancora una volta abulico. La Reggina vince a sorpresa e Lippi invita il presidente a prendere a calci nel sedere i giocatori. Qualcosa il centravanti turco la fa: si sblocca a novembre contro la Roma; regala all'Inter una qualificazione ai quarti di finale, decidendo a 2' dalla fine la partita contro l'Hertha Berlino; segna un gol da favola nel derby. Alla fine lo score dice 6 reti in 34 partite totali, l'Inter chiude in quinta posizione e Moratti decide di fare a meno del turco, puntando per l'anno successivo sui giovani Ventola e Kallon. Non soddisfatto Sukur tenta l'avventura a Parma, parte bene e poi chiude nella mediocrità: 3 reti in 16 partite.
Sufficienti per fargli chiudere l'avventura italiana e provare in Inghilterra, al Blackburn. Onde evitare problemi di saudade, sceglie il Blackburn dove gioca l'amico e connazionale Tugay Kerimoğlu. Non basta per evitare una parentesi non certo brillante. Nel 2003 la scelta definitiva: il terzo ritorno al Galatasaray dove si mostra ancora una volta profeta in patria: 5 anni e gol a raffica, oltre ad altri due scudetti. E kili di polpette di Sakarya.
Invece è ottima anche la sua esperienza con la nazionale Turca dove ha segnato 51 gol in 112 presenze, si è classificato terzo con la sua nazionale ai mondiali di Corea del sud e Giappone segnando un gol proprio alla Corea in 10,8 secondi, dove ancora oggi è il gol più veloce della storia dei mondiali.
Dopo il ritiro calcistico, si è candidato per il Partito per la giustizia e lo sviluppo (in turco Adalet ve Kalkınma Partisi, abbreviato AKP), il partito islamico-conservatore turco.
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